Il Burundi è uno dei tre paesi più poveri al mondoCirca la metà della popolazione è analfabeta e la mortalità infantile è prossima al 7%.L’educazione scolastica fu avviata dai missionari nel periodo coloniale ed il suo sistema scolastico, parzialmente derivato dai Belgi prevede una scuola primaria che dura sei anni a cui segue l’accesso al Liceo e quindi all’Università.
Tuttavia, a causa della mancanza di insegnanti, dell’affollamento delle scuole, della carenza del materiale scolastico, della insufficienza di strutture che sono o del tutto inesistenti o comunque lontane, molti ragazzi abbandonano la scuola, prima ancora di terminare quella primaria.
Più la scuola è povera, più è difficile che qualcuno riesca a proseguire. Chi non ha la possibilità economica, anche se meritevole, abbandona la scuola per tornare nei campi dove non può avere una vita dignitosa.
In questo sistema la cultura è riservata a pochi favoriti (circa la metà della popolazione è analfabeta) che sono coloro che possono frequentare le scuole più prestigiose, con gli insegnanti migliori e con classi meno numerose e, soprattutto, senza i carichi lavorativi dei bambini più poveri.
Se è vero che la cultura è il “motore” della crescita e del progresso non soltanto economico, ma anche sociale e culturale, appare di primaria importanza la creazione di scuole che possano consentire l’accesso agli studi a ragazzi che diversamente ne sarebbero tagliati fuori.
L’associazione si prefigge di offrire ai ragazzi più poveri ma meritevoli, le stesse possibilità che ad oggi sono riservate solo ai ragazzi più agiati. Accanto ad una finalità di scolarizzazione di base, che permetta ai bambini più disagiati di poter frequentare le scuole primarie, si offre sostegno anche ai ragazzi che intendono proseguire gli studi superiori ed universitari, perché possano diventare giovani e adulti preparati e competenti che lavorano e si impegnano per la propria emancipazione e per lo sviluppo del proprio paese.
Le quote versate dai benefattori che si impegnano in un sostegno scolastico servono a coprire le tasse scolastiche e la “dote scuola” (libri, quaderni, divise, cancelleria) per i bambini più piccoli, mentre per i ragazzi più grandi devono essere coperte anche le spese per vitto e alloggio nei convitti, perché le scuole spesso si trovano distanti dai comuni o dai villaggi di residenza.
Chi sostiene riceve una foto ed una scheda informativa sul ragazzo a cui offre aiuto. Viene poi costantemente informato sui progressi scolastici conseguiti dal ragazzo sostenuto e può chiedere ulteriori informazioni in ogni momento all’associazione.
Ad oggi sono circa 50 i ragazzi che, grazie all’associazione Gemma Burundi, ricevono un’istruzione, e ci auguriamo che il numero possa crescere nei prossimi anni.